Riporto la lettera di solidarietà a Milvia Bernasconi Nava, scritta da Enrico Casella, che esprime l'apprezzamento di noi tutti verso una persona che ha sempre dato tanto ed in modo disinteressato al mondo della Ginnastica Artistica Femminile Italiana
Voglio esprimere la mia solidarietà a Milvia Bernasconi che è stata costretta a rassegnare le dimissioni dal suo incarico di Referente Nazionale per la Giuria Femminile. Milvia è una persona che ho avuto modo di conoscere durante tutta la mia attività nell’ambito della ginnastica artistica femminile e quindi è più di trent’anni che in modi e forme diverse ho avuto l’opportunità di rapportarmi con lei. E’ una persona onesta che ha svolto i ruoli, che di volta in volta ha ricoperto, in modo coerente con il mandato assegnatole. L’onestà e l’integrità morale dimostrata in tanti anni di lavoro al servizio della Federazione Ginnastica d’Italia sono un dato inconfutabile e mi dispiace che una persona di questo spessore non trovi più possibile continuare a fare ciò che ha fatto per tanti anni in modo encomiabile. Sono inoltre seriamente preoccupato per come evolveranno le cose nell’ambito della Giuria Femminile. Viste le motivazioni che hanno spinto Milvia a lasciare, reputo a rischio la piena regolarità di alcune competizioni a livello nazionale dove, alcuni interessi di parte, sono evidenti a tutti. Ho sempre sostenuto che è necessario tenere ben divisi i ruoli tra chi ha la responsabilità della crescita tecnica di un movimento e chi, attraverso il proprio operato, determina una classifica di gara e quindi esprime un giudizio su quella crescita tecnica. Da oggi questa divisione è scomparsa del tutto e non c’è più una persona al di sopra delle parti come Milvia che faccia da garante indistintamente per tutti coloro che lavorano seriamente e che non chiedono altro che essere giudicati per ciò che dimostrano sui campi di gara e non per ciò che pensano della “nuova filosofia” federale.
Enrico Casella
