La notizia del giorno è certamente che la Brixia non ha vinto, ma il secondo posto ottenuto ieri sera a Firenze in casa bresciana è accolto ugualmente come un successo. Le precarie condizioni fisiche della squadra, che si è presentata con Vanessa Ferrari a soli tre attrezzi, Erika Fasana che non ha potuto salire sulle parallele per un malanno ad una spalla e Paola Galante messo al tappeto da un pesante stato febbrile, sembravano dover indurre ad una giornata difficile per il team di Enrico Casella, che invece per pochissimi decimi non riesce comunque a sopravanzare i soliti rivali della Gal Lissonese. Con il nuovo regolamento, che non premia chi alla fine della giornata totalizza più punti, ma bensì chi vince la singola gara sull’attrezzo, la compagine brianzola ha vinto di pochissimo la trave, il corpo libero e le parallele, mentre la Brixia ha vinto il volteggio ed ovviamente non è stato sufficiente. Nella classifica generale la Gal Lissonese ha totalizzato 31 punti, contro i 29 della Brixia, in un campionato che resta ovviamente apertissimo e già ristretto a queste due contendenti. Le note positive ci sono state e ci hanno mostrato una Fasana superlativa al corpo libero ed al volteggio, attrezzi dove ha ottenuto i punteggi più alti di tutta la gara, una Galante più che stoica che ha sofferto non poco viste le sue condizioni di salute dando comunque un contributo decisivo alla squadra, una Carnessali sempre più matura che ha supportato come meglio non poteva le compagne.
Un discorso a parte merita Vanessa Ferrari che è finalmente tornata alle competizioni, impegnata su tre dei quattro attrezzi del programma, la Campionessa del Mondo 2006 ha dimostrato che il perfezionamento del suo stato di forma sta progredendo secondo la pianificazione prestabilita. L’obiettivo di questo primo semestre non sarà in effetti questo campionato, ma bensì la rassegna europea che si disputerà a fine aprile a Birmingham. “Se devo essere sincera non pensavo di poter fare così bene – ammicca Vanessa -. E’ sempre difficile rientrare in gara, soprattutto per me che non mi mettevo davanti ad un giudice da un sacco di mesi. Non sono a posto su tutti gli attrezzi e lo si è visto perché, di comune accordo con Enrico, abbiamo deciso di lasciare stare il corpo libero per adesso. Ma dei tre esercizi che ho fatto sono abbastanza soddisfatta. Mi dispiace un po’ per la squadra che ha lottato fino in fondo ma sabato sera avevamo un po’ troppi problemi, ma il campionato è lungo ed avremo modo di rifarci nelle prossime gare – sottolinea una battagliera Vanessa .” Lo stato di forma della ginnasta che nel 2006 stupì il mondo con la sua affermazione ad Aarhus laureandosi campionessa del mondo si dice sia circa al 70 per cento. “Non so dare i numeri – ribatte scherzosamente la ginnasta di Capriano del Colle – So che i dolori al tendine non sono ancora spariti del tutto. Quando spingo un po’ di più con la preparazione sento ancora un po’ di dolore, però è tutto nella norma. Quando servirà fare anche il corpo libero sarò pronta. Ero un po’ preoccupata perché ieri mattina, nell’allenamento di rifinitura, ho sentito una fitta alla spalla. Invece con una bustina di antidolorifico ho rimediato a questo aspetto, che poi si è rivelato solo un fastidio, ed ho potuto svolgere al meglio tutta la gara”. Prima alle parallele, seconda alla trave e terza al volteggio. A nove mesi di distanza all’ultima gara disputata, era la fine di maggio e la ginnasta della Brixia vinceva il campionato nazionale assoluto ed a poco più di otto dell’operazione al tendine d’Achille della gamba destra, Vanessa Ferrari ha dimostrato ieri sulle pedane fiorentine di poter essere ancora un’atleta di valore internazionale. “Non ho pensato ad altro durante il lungo periodo della riabilitazione – ammette la campionessa bresciana -. Ho scelto di sottopormi all’operazione per potere rientrare ad alto livello. Continuare a fare ginnastica senza poter pensare in grande, senza poter tornare a riassaporare le sensazioni che mi hanno portato ad essere sul tetto del mondo, non mi interessava. Non so dove posso arrivare, non mi pongo limiti, ma io voglio il massimo”.