Una "super" Vanessa Ferrari domina la scena a Mortara dall'alto di una classe limpida e cristallina che l'hanno portata nel 2006 sul tetto del Mondo e che non si è di certo appannata, anzi con la maturità e con una condizione fisica ritrovata risplende ancora di più. Questa gara di Mortara, unico test agonistico prima dei Mondiali di Rotterdam, era molto importante per la nostra Vany per verificare la sua condizione dopo una lunga estate trascorsa al PalAlgeco a Brescia cercando di ritrovare quello stato di salute e quell'equilibrio psicofisico che le consentisse di ritornare a lavorare come deve fare una ginnasta di alto livello, che è poi quello che piace a lei. Ebbene questo test è senza dubbio stato superato a pieni voti da Vanessa che ha vinto e convinto anche i più scettici ...... che in Italia non mancano mai!
Con 57.800 Vanessa supera nella classifica individuale la spagnola Izurieta, splendida quarta classificata nel concorso generale agli Europei di Milano, fermatasi a 56,700, mentre al terzo posto con 54,100 troviamo un'altra ginnasta che ha contribuito nel recente passato a scrivere alcune delle più belle pagine della storia della ginnastica artistica femminile italiana, quella Lia Parolari, anch'essa ventenne che ha saputo riprendersi da un grave infortunio e che lavorando duramente nella sua palestra a Lograto, sotto le attente cure di uno staff tecnico che ha evidentemente saputo affrontare positivamente una serie di problematiche legate al suo recupero, è stata restituita alla ginnastica artistica femminile italiana. Le altre italiane hanno occupato il quarto posto con Jessica Mattoni 53,450, il sesto con Serena Licchetta 53,050, il nono con Eleonora Rando 52,600, il dodicesimo con Elisabetta Preziosa 51,850, il diciannovesimo con Ilaria Bombelli 49,800, mentre la migliore delle Olandesi è stata la Van Gerner, quinta con 53,400, la migliore fra le israeliane è stata la Rabinovitz, settima con 53,00 e che ad inizio giugno è stata ospite al PalAlgeco, mentre la miglior belga è decima ed è stata la Eggermont con 52,150. Nella classifica di Squadra l'Italia, con un totale di 219,500, supera la Spagna che ottiene 216,100, l'Olanda 209,800, il Belgio 207,800 ed Israele 132,600.
Chiediamo ad Enrico Casella, il tecnico più vincente della ginnasttica femminile italiana e che segue da sempre Vanessa, qual'è il segreto che sta dietro al suo recupero: "A vent'anni e con le condizioni dei suoi tendini d'achille che noi ben conosciamo, è necessario lavorare in maniera differenziata e sottoporsi a sedute fisioterapiche anche preventive che consentano all'atleta di poter aumentare i carichi di lavoro senza oltrepassare determinati livelli che potrebbero portare all'innesco di infiammazioni e quant'altro poi costringa a rallentare il lavoro. Ogni mattina, prima dell'allenamento, Vanessa si sottopone ad una Tecar terapia che la prepara al lavoro e che ha una funzione preventiva fondamentale, mentre tre pomeriggi alla settimana si sottopone ad un trattamento completo di scarico che comprende anche un massaggio miofasciale. Questo per quanto riguarda il fuori allenamento, mentre a Brescia, presso il PalAlgeco, per quanto riguarda gli allenamenti, abbiamo diverse possibilità di lavorare in condizioni favorevoli ad un aumento dei carichi di lavoro nella massima sicurezza. Ad esempio la nostra pedana del corpo ibero è stata sopraelevata con un ulteriore spessore di 2,5 cm per cercare di offrire un effetto "podio", la stesssa pedana da un lato consente l'arrivo in buca e quindi è possibile preparare in maniera adeguata questo attrezzo, così come abbiamo la possibilità di eseguire esercizi completi in trave in condizioni di gara ma con l'uscita in buca. Oltre a questo abbiamo una serie di attrezzature della Technogym che ci sono utili per mantenere determinati distretti muscolari sempre col massimo della tonicità e soprattutto sempre sotto un attento monitoraggio. Tutto ciò sarebbe però ben poca cosa se mancassero le giuste motivazioni che invece Vanessa ha dimostrato di mantenere intatte, mentre dal lato economico il suo arruolamento nel gruppo sportivo dell'Esercito le ha dato anche quella tranquillità economica che una persona matura non può non considerare come un fattore importante. Ci sono ancora molti altri aspetti che quotidianamente vanno affrontati e che cerchiamo di risolvere e la prova di Mortara ci ha confermato che siamo sulla strada giusta."